Mi sono appena fatto la barba e la doccia e nel mio frigorifero c’è un insalatina di mare che aspetta solo di incontrar i miei denti e il mio palato; scrivo a ritmo di un funky già sentito, figlio della Motown, di Brown, Gaye e del vecchio Otis.
È il cd targato Funkoff banda che sono andato a sentir in quel Vicchio. Il viaggio per arrivare sembrava interminabile, sotto un sole cocente e con molte deviazioni sulla strada, facendo un tragitto con orari così sballati da non aver la possibilità di far un buon pranzo da qualche parte. Ma tutto questo ne è valsa la pena.
Il paesino è piccolo e forse è per questo che si comincia a suonar uno strumento: l’inverno che non c’è nessuno ci si riunisce e da una cosa fatta per gioco può nascere un’onda anomala figlia della musica appena detta, dove i bimbi sono in prima fila e si dimenano, sudano, cantano e sanno quando la canzone cambia ritmo e quando il buon Cecchini ordina uno stop and go. Un onda che travolge tutti persino i ragazzi di tutta Italia tra le quale c’è lei, Alice, la presidentessa del funklub, ragazza con cui ho contatti da mesi ma vista solo in foto, ragazza che mi ha dato del matto quando ho registrato una canzone per lei; sembrava una di quelle persone che escono dalla Tv tanto l’ ho vista in video, ragazza piena di vita e con entusiasmo che smuove pure i sassi cioè anche me che per alle volte sono pessimismo e fastidio insieme, ragazzo a cui piace vedersi i concerti concentrato sulla musica e che non vede null’altro intorno a sé se non quelli che stanno sul palco.
C’erano anche Valentina, Sandra e Arianna tutte di parti diverse ma che quando sembrano insieme sembrano amiche di vecchia data e che per personalità, bellezza e disponibilità non sono seconde a nessuno. Io da lontano le osservavo e capivo come la musica sia terapia della mente e della vita, vedevo il loro sorriso e sorridevo pure io.
Vedevo anche i tipi sopra il palco, erano tantissimi e io non ci sono abituato a veder tanta gente su un palco a ballar e suonar contemporaneamente, i Franz Ferdinand sono nulla al confronto. C’era Paso che dettava i tempi per le giravolte e sembrava che non dovesse fermarsi mai. Si tratta di gente che non solo dà un grande spettacolo, ma che ha sempre un sorriso da regalare a chi porge loro un sorriso e magari ti vedono e dicono: “il mitico Silvio”, oppure “il famoso Silvio” e a me mi veniva da ridere, anzi mi viene tuttora.
Che dire di più di questa due giorni? Che per trovar il posto dove siamo stati a dormire c’è voluto ma Emiliano è stato così gentile con Arianna ad accompagnarci e dopo un po’ di tentativi ce l’abbiamo fatta.
Aggiungo anche che siamo stati scambiati per due spacciatori e in un autogrill due poliziotti, di cui uno pompato stile baywatch con il capello impomatato, ci perquisiscono la macchina e ci fanno un interrogatorio, al che scherzando ho detto di essere uomo di legge, come dire che conoscevo i miei diritti e loro si sono fatti una grassa risata.
Torno nella mia valle, circondato dalle mie montagne, non sento più il vocio del paese toscano del giorno prima. Leggo su una locandina già una notizia che mi sconvolge, piove pure, cazzo!
P.S. state attenti che farò una canzone su quella situazione, e poi la pubblicherò, come sempre e come sempre la mia anima mi intima di fare.